Il 1 novembre, alle ore 16.00, avrà luogo una frugale merenda con conferenza a casa della dott.ssa Liliane Tami dal titolo “ I Santi: gli uomini che hanno trovato il Graal”.
Si Parlerà di miracoli, di Santi e di come – in teoria – i sacerdoti si tramandino da 2mila anni il potere di guarire attraverso l’Amore (charitas) che Cristo ha donato agli apostoli e ai loro discepoli ( i preti) attraverso l’imposizione delle mani.
L’incontro, gratuito e in cui sarà distribuito del pane intrecciato tipo “challah” , come simbolo di amicizia nei confronti dell’ebraismo e dell’ortodossia, vuole essere un momento di riflessione cristiana cattolica sul tema del Santo Graal.
Si ascolterà un frammento dell’opera di Richard Wagner tratto dal Parzival e si parlerà della CHARITAS.
Il Parzival, nel testo di Wolfgang von Eschenbach, per poter acceder al Santo Graal ha dovuto interessarsi alla salute del vecchio Re Pescatore e mostrare compassione. Senza altruismo, di conseguenza, non vi può essere accesso al Mistero del Cristo.
Dopo aver ascoltato il brano di Richard Wagner [ Pagano convertito e per questo criticato da Nietzsche] ascolteremo delle musiche di Marco Frisina e di Santa Hildegarda di Bingen. Si parlerà della festa di Ognissanti e anche dalle origini pre-cristiane dell’attuale Halloween, ossia samhain, il capodanno celtico. Secondo allo storico Donald Hutton….il capodanno celtico non era in alcun modo collegato al culto dei morti. L’attuale e macabra usanza dei travestimenti mortiferi deriva dal fatto che papa Gregorio III ha istituito il primo novembre come giorno della consacrazione delle Reliquie in San Pietro. Sino al 1955 il giorno dei morti era una celebrazione molto importante ed era seguito addirittura, come nel caso di natale e di pasqua, da una vigilia e da un’ottava, ossia 8 giorni di festa. Il 1º novembre venne decretato festa di precetto da parte del re franco Luigi il Pio nell’835, quindi per i fedeli è stato reso obbligatorio il frequentare la messa quel giorno. Il decreto fu emesso “su richiesta del papa Gregorio IV e con il consenso di tutti i vescovi”
Da qui si apre un discorso interessante relativo i Santi e il potere taumaturgico, ossia la capacità di fare guarire miracolosamente.: Ludovico I, o Luigi I, detto il Pio o Ludovico il Benevolo, è stato re dei Franchi e imperatore dell’Impero carolingio dall’814 all’840 e pare avesse potere taumaturgi, in grado di guarire dalle scrofole, come molti altri sovrani cattolici dopo di lui. Nel libro di Marc Bloch, i Re Taumaturghi, editto nel 1924, si parla di questo tema, sebbene l’autore voglia sino alla fine sostenere una posizione scettica a riguardo, nonostante le molte testimonianze storiche.
E i santi in tutto ciò? Sono le persone che si sono sentite chiamate a vivere in modo santo e che, proprio grazie allo stile di vita impeccabile e alla fede, hanno ricevuto il dono di compiere miracoli attraverso lo Spirito Santo.
Nella chiesa cristiana cattolica l’imposizione delle mani è usata come invocazione dello Spirito Santo durante battesimi, le funzioni religiose, l’ordinazione di sacerdoti, presbiteri, diaconi, ministri e altri chierici, insieme a svariati sacramenti e cerimonie religiose.
In un contesto più ampio, la tradizione cristiana di imposizione delle mani affonda le sue radici nelle credenze e nelle pratiche giudaiche. In tempi biblici l’imposizione delle mani era un atto che conferiva autorità o una benedizione. Con arguzia, Giacobbe benedisse suo nipote Efraim in questo modo, e Gesù impose le sue mani sui bambini per benedirli e sugli ammalati per guarirli. Ancora, il Sommo Sacerdote Aronne imponeva le mani sulla testa del capro espiatorio nel Giorno dell’Espiazione, la cui conseguenza era il trasferimento dei peccati dal popolo di Israele al capro (Levitico 16:21). Infine, nell’Antico Testamento i sacerdoti erano ordinati con un’imposizione delle mani. Nel Nuovo Testamento l’imposizione delle mani era associata al cosiddetto “ricevimento dello Spirito Santo” (vedi Atti 8:14-19). Inizialmente, gli Apostoli imponevano le mani sia sui nuovi credenti sia su coloro che dovevano rendere un particolare servizio (vedi Atti 6:5). Agli albori della chiesa cristiana, la pratica era utilizzata anche per consacrare cerimonie e usata in una grande varietà di cerimonie ecclesiastiche, come la cerimonia della Confermazione, dove un vescovo, un sacerdote o un “ministro di Dio” imponeva le mani sul confermando e pregava per lui affinché ricevesse lo Spirito Santo. Anche molte altre chiese imponevano le mani sulle persone a cui commissionavano un particolare compito, come i missionari o per il servizio pastorale. Nella sua forma “curativa”, l’imposizione delle mani è basata su precedenti episodi biblici di Gesù. Questa è una popolare cerimonia gesuita nella quale la preghiera per il perdono è considerata il preludio alla successiva purificazione del proprio spirito, per creare un’unione con lo Spirito Santo. E in tutto ciò dove potrebbe celarsi il Santo Graal? Il Graal, seguendo questa logica, potrebbe trovarsi nella capacità di donare quell’amore guaritore tramandato direttamente da Cristo ai suoi discepoli mediante l’imposizione delle mani per mezzo dello spirito santo. La desiderata coppa contenente il Sangue del Signore potrebbe quindi trovarsi tra le mani del Sacerdote – benedette dallo Spirito Santo- mentre nell’atto liturgico dell’elevazione del calice s invoca Cristo. Il momento clou è chiamato epiclesi: quando il Dio entra nella sostanza, quando avviene il miracolo transustanziazione che rende il Vino Sangue di Cristo. Nel libro XVI del Von Eschenbach vi è scritto che il Parzival, piangendo per compassione, chiese al vecchio Re pescatore Anfortas, sofferente, cosa lo tormentasse. Ed è grazie a questa domanda, un puro atto di Amore -di Charitas- che poté avvenire il miracolo: il Re pescatore guarì. “ Chi aiutò un dì San Silvestro a ridare vita ad un toro e chi face alzare Lazzaro, qui soccorse pure Anfortas e gli rese la salute. […] Anfortas, guarito, superò tutti in bellezza- dio ha poteri senza limiti. Non vi era più altra scelta: l’iscrizione sopra il Graal designava nuove re tosto Parzival: la corte acclamò il nuovo sire.” Liliane Tami
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